PLATONE LE IDEE

 

La navigazione

Nel "Fedone", Platone spiega il suo sviluppo intellettuale attraverso una metafora marina: la "prima navigazione" è guidata dal vento, mentre la "seconda navigazione" richiede l'uso dei remi in mare calmo. Platone afferma di aver intrapreso la "prima navigazione" seguendo le ricerche dei filosofi naturalisti, ma deluso, passò alla "seconda navigazione", basata solo sulle sue risorse, scoprendo il mondo delle idee. Realizzò che le spiegazioni naturalistiche delle cose erano contraddittorie e deludenti, portandolo a chiedersi se la causa delle cose sensibili e mutevoli potesse essere qualcosa che trascende il sensibile stesso, caratterizzata dall'immutabilità, dall'eternità e dall'assolutezza.

Platone introduce la prima dimostrazione razionale dell'esistenza di una dimensione oltre quella fenomenica, delineando due piani dell'essere: il mondo fenomenico delle cose visibili e l'altro meta-fenomenico delle idee invisibili, accessibile solo attraverso strumenti razionali.".

Nel linguaggio moderno, il termine "idea" indica un concetto astratto o una rappresentazione mentale. Tuttavia, per Platone, le idee sono entità reali e indipendenti dalla nostra mente, che costituiscono i criteri di verità delle cose e la loro causa. Platone le concepisce come sostanze immutabili e perfette poste in un "altro" mondo chiamato "iperuranio", al di là delle cose visibili. Le idee non sono solo pensieri, ma ciò che Platone considera il "vero essere".

le idee e le cose

Sarebbe erroneo considerare la distinzione dei piani, intelligibile e sensibile, e l'affermazione della loro struttura differenza come una "separazione". 
Platone parla di:
1. una relazione di mimèsi ("imitazione", dal greco mímesis), sostenendo che le cose imitano le idee, quindi le idee sono "paradigmi" o "modelli" universali della realtà;
2. una relazione di partecipazione o metessi (in greco méthexis), nel senso che le cose sensibili partecipano in qualche modo della perfezione delle corrispettive idee nel mondo ideale;
3. presenza o parusìa (in greco parousía) delle idee nelle cose, nel senso che il mondo sensibile non è che una rivelazione o espressione visibile di quello ideale.
Platone intende ristabilire una continuità e un legame tra il mondo ideale e quello sensibile.










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